Ci siamo quasi.
Sto scrivendo questo post dall’aeroporto di Copenaghen, lo scalo più comodo per raggiungere Malmö, grazie al mastodontico Öresund, il ponte che collega le due città divise da un gelido lembo di Mare del Nord.
Feltrinelli Editore, che ringrazio, mi ha dato tutto l’appoggio logistico ed economico possibile, consentendomi di respirare a pieni polmoni la realtà che andrò a scrivere e disegnare nei prossimi mesi.
Che graphic novel sarà?
Racconterà della giovinezza di Zlatan Ibrahimovic nel quartiere-ghetto di Rosengård, ma questo non è più un segreto. Lo abbiamo rivelato nei giorni scorsi per mezzo stampa e sui social.
Che tipo di narrazione avrà, invece, l’ho deciso in questi giorni svedesi.
Sarà diviso in capitoli.
Ci saranno parti di graphic journalism, con qualche intervista e alcune testimonianze raccolte in prima persona nei luoghi cardine del racconto.
Sarà un po’ carnet di viaggio, con schizzi e appunti.
Sarà anche un romanzo grafico puro, con sequenze che ci riporteranno indietro agli anni della giovinezza del campione svedese.
Vorrei che fosse una lettura semplice, immediata e coinvolgente allo stesso tempo.
In questi giorni ho visitato più volte il quartiere, girandolo a piedi in lungo e in largo, scoprendo aspetti interessanti. Come tutti i luoghi complicati servono tempo e pazienza per poter esprimere un giudizio sensato. Perché il mondo è complesso e le risposte semplici sono spesso riduttive, se non offensive. I luoghi complicati devono rifuggire in particolar modo la superficialità.
Ho visitato altre parti di Malmö, una città bellissima, strana, di porto e di operai. Sgretola parecchi luoghi comuni che solitamente attribuiamo ai paesi scandinavi.
Ora mi incateno al tavolo per quattro mesi.
Sperando che poi Zlatan non si incazzi.
Ci vediamo a Lucca comics 2018.