Graphic Novel, Illustration

“In fondo, il titolo dice già tutto. È un libro fatto di pugni. Pugni narrati, mostrati. Pugni dati alle convenzioni libresche, alle etichette, ai formati confusi con i generi”.

Dalla prefazione di Tito Faraci.

La ragione dei Pugni

Capita che ogni tanto, alla sera per cena, Paolo e io ci si trovi in una di quelle trattorie popolari che ancora ci sono nell’hinterland milanese. Una delle nostre preferite sta a Settimo Milanese, spersa tra i campi e la nebbia. Qui, al Castelletto (si chiama così) la serata, se ingrana, va per le lunghe e si finisce a suonare vecchie canzoni accompagnate da ottima grappa. È sui tavoli di questa trattoria, davanti a un abbondante piatto di pasta e a una bottiglia di vino, che abbiamo corretto le bozze di Pugni da mandare in tipografia. Mentre lo facevamo ci siamo scambiati (più o meno… vado a memoria) queste impressioni…

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Pugni, Storie di Boxe

“Quello che abbiamo cercato di fare è di restituire con il racconto e i disegni, quel senso di epicità cui sono assurte quelle sfide combattute da uomini normali (normali, poi, fino a un certo punto… che per essere pugili come quelli occorre un briciolo di eccezionalità), spesso addirittura alieni a ciò di cui diventeranno simbolo, ma che non avrebbero potuto diventare epiche se non fossero state combattute proprio da quegli uomini.

Abbiamo cercato di raccontare la boxe attraverso la vita, perché questo sappiamo fare e perché, come ha splendidamente detto una volta Arthur Cravan, pugile e poeta, le parole (e i disegni) sono i nostri pugni serrati”.

Boris Battaglia

 

Quindici storie di pugili che hanno segnato in maniera indelebile non solo la boxe, ma anche la storia dei loro contemporanei narrate da Boris Battaglia.

Dallo schiavo Tom Molineaux, diventato pugile e simbolo del riscatto dei neri americani, all’argentino Luis Firpo, idiolo dei bassifondi e dei contadini della pampa; dal pugile di origini sinti Johan Trollmann ucciso dalle SS, al livornese Franco Nenci, comunista convinto, sconfitto alle olimpiadi da un arbitro americano prima ancora che da un pugile sovietico; fino alla triste uscita di scena di Mike Tyson, pugile che, nel bene o nel male, ha riscritto la storia del pugilato.

 

Editore: BeccoGiallo
Anno di pubblicazione: 2015
Formato: 17 x 24 cm
144 pagine a colori
Prefazione di Tito Faraci

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